I Musei Provinciali

Il Septem Mària Museum, inaugurato il 21 novembre 1998, sorge alla periferia di Adria, nel luogo di una delle più ricche necropoli etrusche dell’oltre Po.

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Il Centro si trova a pochi passi dal Po di Goro, il ramo più antico del Delta, un tempo confine tra la Serenissima e lo Stato Pontificio, oggi tra il Veneto e l’Emilia Romagna.

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Il museo-laboratorio è un luogo dove incontrare una delle tradizioni più affascinanti del grande fiume, nel parco del Delta del Po; un sito che vi farà vivere una bella esperienza immersi tra forme, colori, suoni e musica popolare.

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Eugenio Balzan iniziò la collezione pittorica dal primo decennio del Novecento, per completarla tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Suo amico e consigliere nella scelta delle opere fu il pittore Oreste Silvestri, al quale si aggiunsero i due fratelli Ravasco, Cesare (scultore) e Alfredo (orafo e decoratore).

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Il museo è un centro di ricerca e di documentazione unico nel suo genere in Italia, che si occupa del complesso e variegato mondo dello spettacolo popolare di piazza: dalla Fiera mercantile medievale al Parco divertimenti dell’Ottocento con i suoi tradizionali spettacoli itineranti.

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Dedicato a Benvenuto Tisi detto il Garofolo, importante pittore del Rinascimento italiano, è il primo museo virtuale e digitale sulla pittura in Italia.

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Il museo, che consta di tre sale espositive, raccoglie ed espone soprattutto reperti archeologici dell’età del Bronzo provenienti dalla zona fluviale del Tartaro, in particolare da Canàr (Bronzo Antico), da Canova (Bronzo Medio) e da Marola (Bronzo Finale).

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Il museo etnografico raccoglie, archivia e valorizza documenti e reperti storici relativi alla storia sociale, economica e religiosa del territorio di Costa di Rovigo.

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Il “Museo delle Acque”, inaugurato nel 2004, sorge a Crespino, paese conosciuto per il mito di Fetonte.

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Il museo, inaugurato il 21 febbraio 2009 presso le barchesse di Villa Badoer, rappresenta l’esito di oltre 40 anni di ricerche in Polesine, in particolare per quanto riguarda il periodo finale dell’età del bronzo.

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La Casa Museo Giacomo Matteotti è stata istituita con la Legge 255/2004 ed è riconosciuta di importante interesse culturale (ai sensi dell’art.10 comma 3 lettera d del Codice dei Beni Culturali) come luogo di memoria che mantiene inalterate le tracce originarie della vita quotidiana di un protagonista della storia del Novecento e della sua famiglia.

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Il Centro di Documentazione della Civiltà e del Lavoro in Polesine è stato promosso e realizzato dal “Manegium – Gruppo Culturale e di Ricerca onlus” di Fratta Polesine.

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Il Pizzòn è un singolare borgo nel Comune di Fratta Polesine, che si caratterizza per una serie di connotati unici nel loro insieme.

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Il Museo del Risorgimento è ospitato nelle sale del sottotetto di Palazzo Boldrin, divenuto “Cittadella della Cultura” a partire dal 2016.

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L’Antiquarium di Loreo, inaugurato nel settembre del 2004, nasce dalla necessità di rendere visibile e “visitabile” il sito romano di Corte Cavanella che per ragioni di gestione e di particolarità geologiche del territorio deltizio non può essere completamente riportato alla luce.

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Il Museo è stato inaugurato nel novembre del 2004 ed è stato costruito all’interno dell’azienda, attraverso un percorso che ricostruisce la storia imprenditoriale e lavorativa di ben sei generazioni.

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A pochi chilometri da Porto Viro, nel cuore del Parco del Delta del Po, sorge il paese di Ca’ Cappellino.

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L’impianto originario dell’antico monastero di San Bartolomeo, dovuto a una comunità Umiliata duecentesca, tra il Cinquecento e il Seicento viene trasformato dall’ordine del Monte Oliveto nell’attuale complesso architettonico, uno dei più significativi e meglio conservati di Rovigo e del Polesine, ornato da due cortili, due chiostri e una vera da pozzo monumentale.

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Lasciati accompagnare alla scoperta di un percorso straordinario che attraversa i capolavori di quattro secoli. Un viaggio affascinante e ricco di suggestioni alla scoperta di alcuni dei momenti in cui l’arte italiana ha raggiunto la sua massima bellezza.

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Il museo è stato realizzato nell’ex impianto idrovoro dismesso verso la fine degli anni ’60 del Novecento, con lo scopo di tramandare l’azione svolta dall’attività di bonifica nel prosciugare paludi e acquitrini e nel mantenere vivibili aree in continuo equilibrio tra terra e acqua, consentendo la convivenza della conservazione ambientale con l’indispensabile sviluppo economico della gente del Delta.

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La mostra conserva circa 400 reperti raccolti in superficie nell’area della grande centuriazione che si estendeva tra Adria e Villadose.

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Il Museo ha la sua sede in due case coloniche dell’Ottocento situate ai lati di un cancello di ingresso alla corte. L’edificio di sinistra ospita la sezione etnografica con la ricostruzione di una casa di campagna con annessa osteria.

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Il museo è un museo originale che contempla l’unione di una parte storica, che presenta stampe antiche della Collezione Bocchi e reperti storico-artistici dell’Adria medievale e moderna (quella antica è ben rappresentata dal Museo Archeologico Nazionale di Adria) e una parte contemporanea, adibita a spazio espositivo, dedicato a mostre temporanee di qualità.

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